La tavola della Madonna col Bambino proviene dal monastero bassanese dedicato a Santa Maria della Misericordia, poi nel Seicento alla Beata Giovanna Bonomo. Michele Giambono, allievo di Jacobello del Fiore, fu tra i più vivi interpreti in Veneto della lezione di Gentile da Fabriano. Il fondo oro, dal quale emerge in maniera evidente la tipica preparazione a bolo rossastra, non preclude alla Madonna col Bambino di comunicare all’osservatore uno spirito d’intima naturalezza avvertibile nel gioco delle mani, nel colore vivo degli incarnati, ma soprattutto nell’intenso scambio di sguardi tra madre e figlio.