Motivo medioevale risale ad un periodo intermedio dell’attività dell’artista, una fase matura in cui, assimilato ed elaborato in chiave personale il modello ranzoniano e cremoniano, tralascia il vero in favore di contenuti di genere letterario densi di lirismo, d’atmosfera visionaria e nostalgica, contraddistinti da un uso spregiudicato del colore e del segno non distante dalle coeve sperimentazioni di Gaetano Previati, con il quale fino al 1885 divide l’atelier milanese di Corso Venezia procedendo in significativa comunanza d’intenti. Impostato sulla struttura inclinata del fusto a sinistra, sotto le cui fronde una fanciulla seduta intrattiene un gruppo di lieti giovani accompagnando il vivace racconto con ampi gesti delle braccia delicate, il dipinto gioca su contrasti complementari capaci di irradiare di luce l’intera superficie. Alla nota violacea, che domina l’albero e le vesti delle ragazze in ascolto, si oppone il giallo vibrante, punteggiato di bianco, del campo inondato di sole, mentre dal verde dell’erba di filamenti sottili, che riposa nella penombra, spicca il rosso degli abiti e dei cappelli dei paggi. Soluzioni non lontane da quelle impiegate in N. 317 della Galleria d’Arte Moderna di Milano, in mostra alla prima Triennale di Brera del 1891 e aspramente criticato per la crudezza dell’argomento affrontato senza nessun pietismo - due orfani davanti a una tomba - e per l’approssimazione della pittura tale da sembrare ancora allo stato embrionale. Se la pennellata del prato di N.317, esile e franta, è paragonabile a quella utilizzata ne I novellieri, in quest’ultimo la sintesi formale e cromatica è però ben più estrema, a restituire non già un’immagine reale quanto l’inconsistenza di un’apparizione della mente, enfatizzata dalle pose languide e dalle movenze lente delle figure, leggiadre e vaghe come illusioni emergenti da un remoto e idilliaco passato.
Titolo: Motivo medioevale
Autore: Luigi Conconi
Data: 1888
Tecnica: Olio su tela
Esposto in: Pinacoteca il Divisionismo
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