“Artista del comportamento” (A.B.O.), Kounellis lavora sul recupero del poetico nel mito servendosi di materiali naturali ed elementi primari che riconducono alle nostre origini, che fanno parte della nostra terra. Fuoco, legno, ferro, carbone, caffè e quant’altro denotano realisticamente un legame con la natura e con la storia. Oggetti che ci fanno pensare a preziosi reperti affiorati da lontane civiltà. Le sue opere sprigionano energia, odori, rumori: la vita e il divenire entrano materialmente nel lavoro dell’artista. Come scrisse Germano Celant, Kounellis ha sempre praticato “l’Arte come urto e come urlo che cerca nei fatti il punto di frattura e di confine, dove la furia del singolo trapassa nella storia e nel sociale, come opposizione e critica al mostruoso universo del conformismo”. La cartella è composta da quattordici fotografie che ripercorrono i momenti più intensi dei dieci anni di mostre realizzate da Kounellis nella galleria di Lucio Amelio a Napoli. Le fotografie sono state scattate da Claudio Abate, Mimmo Jodice e Werner Kruger