La definitiva versione ad olio di Maternità, compiuta fra il 1890 e il 1891, ha una genesi complessa e tormentata, non soltanto per le difficoltà connesse all’interpretazione anticonvenzionale di un grande tema, ma anche a causa degli alti costi di realizzazione di un dipinto di dimensioni monumentali (177 x 411,5 cm.) La stesura finale dell’opera pittorica è preceduta da una serie di disegni. Previati è fermamente persuaso che “i risultati i principi le condizioni le sintesi delle idee non possono non rientrare nel campo dell’emozione del bello che è sempre semplice e a riassumere il quale niente è più idoneo che il disegno, che è il linguaggio più semplice inventato dall’uomo” L’artista ripropone Maternità anche in un d’après, ascrivibile al 1910 circa, matita su tela quadrettata ridotta di circa un terzo rispetto alle dimensioni dell’olio di cui è copia. Pressoché identica all’originale, il nostro disegno evidenzia nel tratto delicato e sinuoso i contorni delle figure che nel quadro del 1890-1891 sono inglobati nella materia pittorica, intrinsecamente compresi in un colore che è forma e luce.