Le opere fotografiche di Claudio Asquini, stampe a colori da lastre in grande formato, realizzate al banco ottico, sono dei veri e propri tableaux vivant. Come su un set cinematografico, l’artista pianifica alla perfezione la posizione delle figure e degli oggetti, ricostruendo atmosfere dense di tensioni, scene ambigue con personaggi enigmatici, in modo da indurre nello spettatore un certo disorientamento, una sensazione di attesa per qualcosa che dovrebbe accadere da un momento all'altro. Come descritto nel testo di presentazione di Augusto Pieroni per la mostra Tainted Love (Galleria Nextdoor – Roma 2006), Asquini “lavora sul non detto e sul non visto, lasciando molto spazio all’interpretazione di chi guarda e lavorando sulla nostra curiosità di cercare una chiave di lettura per situazioni non del tutto decifrabili, in una vertiginosa drammatizzazione di ciò che è assente”.