Realizzato nel 1906 La melanconia del sole rappresenta un passaggio nodale nel percorso dell’artista, avvicinatosi al Divisionismo intorno al 1899 dopo aver visitato la mostra postuma dedicata a Giovanni Segantini – appena scomparso. Lievemente centinato in alto, il dipinto inquadra la metà inferiore d’un albero stagliato contro il sole sullo sfondo di un paesaggio disabitato. Simmetrica, essenziale e rigorosa, a restituire l’immagine di una natura dormiente, la composizione è abilmente movimentata dalle spinte divergenti create dal ramo che si diparte dal fusto, incurvandosi a sinistra prima di slanciarsi verso il cielo, e dalla prospettiva del terreno arato sul proscenio che fugge invece a destra, accompagnando lo sguardo lontano, fra altri campi che si perdono nelle brume dell’orizzonte. Anche la struttura cromatica è d’ispirazione pellizziana nella resa dei raggi del sole invernale che si irradiano a guisa di aureola dal tronco flessuoso ma scarnificato. Di tecnica sperimentale, che alterna zone a divisione e a impasto e si serve di velature sovrapposte per conseguire l’effetto luminoso desiderato, La melanconia del sole si colloca nel pieno della fase divisionista del Maggi, conclusasi, salvo sporadici ritorni, nel 1912 con la rescissione degli accordi con la Galleria d’Arte Grubicy.