Estate. Mattino, del 1904, risale agli anni delle più convinte prove divisioniste. Scintillante scenario antimeridiano presumibilmente riferito al medesimo soggetto, quella pineta di Suese nei pressi di Livorno tanto amata e incessantemente riprodotta da Benvenuti. Qui la composizione, a sviluppo orizzontale, è elegantemente attraversata dalle esili verticali degli alberi, terminanti in folte chiome ritagliate nel cielo invaso da un sole pellizziano, finemente tessuto in un’impenetrabile rete di brevissimi e regolari trattini di gialli e madreperla a formare una trama inestricabile di pigmento. Applicazione meticolosa e ortodossa del divisionismo, paziente e costante lavoro di osservazione diretta delle luci nelle diverse ore del giorno, una necessità di intimo rapporto con il vero. La finezza di tocco incontra la vividezza dei colori puri punteggiati in eccellenti contrasti di complementari, ad opporre il verde delle chiome al rosso già antinaturalistico dei fusti sottili stagliati nella luce, ricamati in un raffinato disegno non esente dalle suggestioni decorative secessioniste, che saranno poi la cifra di un cospicuo nucleo di disegni architettonici. Paziente e costante lavoro di osservazione diretta delle luci nelle diverse ore del giorno, una necessità di intimo rapporto con il vero.