Il calamaio e il fermacarte fanno parte di un servizio da scrittura che comprende anche due coppette bruciaprofumo e due candelieri. La decorazione è realizzata con una tecnica tipica dell’alto artigianato russo che consisteva nel ricavare dai blocchi di malachite sottili lamine che, successivamente, sfruttando le particolari sfumature e i diversi disegni delle venature, venivano applicate, come le tessere di un mosaico, su basi in pietra o in metallo. L’effetto finale era quello di un oggetto apparentemente realizzato in un unico pezzo di malachite, perché le giunture tra i vari elementi erano celate grazie ad uno speciale procedimento che utilizzava minuscoli frammenti di malachite mescolati in un impasto di colore verde. Risultati particolarmente preziosi erano poi ottenuti affiancando alla malachite elementi in bronzo dorato, che creano un gradevole contrasto con il colore verde della pietra. Oltre che nella decorazione di interi ambienti, come la famosa Sala di Malachite del Palazzo d’Inverno, la malachite fu ampiamente impiegata nella produzione di sontuose suppellettili di arredo. Nei primi decenni del XIX secolo dalle officine di Peterhof e Ekaterinburg uscirono tavoli, vasi, candelabri, orologi e calamai di straordinaria fattura, i quali, offerti in dono dagli zar ai sovrani stranieri, contribuirono a diffondere in tutta Europa l’ammirazione per questo tipo di oggetti.