La statua del Discobolo Lancellotti raffigura un atleta colto nell’attimo che precede il lancio del disco. Unico esemplare quasi interamente conservato del tipo, la statua è una replica fedeledi una delle opere più ammirate dell’antichità: il Discobolo in bronzo dello scultore greco Mirone (ca. 450 a.C.). Scoperto nel 1781 a Roma, sull’Esquilino presso villa Palombara, il Discobolo Lancellotti fece parte per lungo tempo della collezione privata della famiglia Lancellotti (da cui deriva il nome) nel Palazzo Massimo Lancellotti a Roma. Acquistato nel 1938 da Adolf Hitler, è rimasto nella Gipsoteca di Monaco di Baviera fino al 1948. Dal 1953 si trova nel Museo Nazionale Romano. Del Discobolo Lancellotti sono di restauro il polpaccio destro, le dita della mano sinistra, la base ovale che comprende il plinto antico e forse un’estremità inferiore del disco; risultano integrati (riattaccati) il braccio destro e il piede sinistro. Il Discobolo Lancellotti è una copia romana che, per la resa stilistica, è ascrivibile alla metà del II sec. d.C. La statua riflette gli standard elevati di committenza distintivi delle sculture dell’Esquilino – tra cui si ricorda il gruppo di Athena e Marsia dei Musei Vaticani anch’esso di Mirone – in corrispondenza dell’area in cui si estendevano gli Horti Lamiani, di proprietà imperiale già dalla prima metà del I sec. d.C.