Uno dei pezzi più importanti della collezione è il corsaletto da barriera appartenuto probabilmente a Carlo Emanuele I di Savoia, o a uno dei suoi figli. Si tratta di uno dei lavori armorari più importanti uscito da una bottega milanese alla fine del XVI secolo e reca il marchio del Maestro del Castello a Tre Torri, un armoraro rimasto anonimo, ma che ha marcato un gran numero di armature di lusso che ancora oggi si segnalano per perfezione a raffinatezza. Assieme a Pompeo della Cesa, il Maestro del Castello ha introdotto un nuovo lessico nella forgiatura e nella decorazione dell’armatura negli anni a cavallo tra Cinque e Seicento, e il corsaletto di Brescia ne è una testimonianza: forgiato con piastre spesse e robuste, ma con una articolazione degli arti pressoché perfetta. I corsaletti da barriera sono tra i più resistenti, poiché il tipo di torneo era particolarmente cruento: due squadre di cavalieri si affrontavano a piedi, con tutte le tipologie di armi, ma separati da una barriera, e pertanto non era necessario proteggere le gambe. La vittoria andava a coloro che riuscivano a mettere fuori combattimento tutti gli avversari.