Questo splendido esemplare di ambra siciliana (anche detta simetite o più impropriamente succinite) è uno dei punti di vanto della collezione Spada e più in generale del Museo di Mineralogia. L’ambra siciliana associa ad un elevato pregio estetico e gemmologico - per la trasparenza e la ricchezza dei colori - un’eccezionale importanza storica, al punto di farne una delle gemme più apprezzate e desiderate. I più copiosi ritrovamenti di questa varietà di ambra sono avvenuti in un intervallo temporale compreso tra la prima metà del 1600 e l’inizio del 1970. I giacimenti di simetite non sono mai stati localizzati, infatti, a partire dai giacimenti primari ubicati nell’entroterra siciliano, l’ambra veniva rimossa in occasione di intensi eventi piovosi che causavano frane e dissesti; in queste occasioni l’azione erosiva dell’acqua staccava pezzi di diversa grandezza dalla loro sede naturale e li disperdeva nelle campagne vicine o nei corsi d’acqua e da questi al mare dove si rinvenivano piaggiati attorno a Catania e nella costa meridionale della Sicilia. Il motivo per il quale non si abbiano più notizie riguardo il ritrovamento di campioni di ambra dopo gli anni ‘70 è ancora oscuro, ma potrebbe essere attribuito all’impatto antropico sul territorio che ha modificato il talweg dei corsi d’acqua che regolavano il trasporto di questo materiale, a causa della costruzione di dighe e sbarramenti. In conclusione, oggi l’ambra siciliana non viene più estratta ed un campione come questo, entrato nel 1852 ad arricchire la collezione dell’attuale Museo di Mineralogia, rappresenta un’importante testimonianza della mineralogia e gemmologia italiana.
Titolo: Ambra Siciliana
Autore: Anonimo
Data:
Tecnica:
Esposto in: Museo Universitario di Scienze della terra
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