IL CODICE – Sezione 1

La ricerca artistica prende avvio dal codice musicale, che subisce una lunga serie di alterazioni. Inizialmente l’artista gioca con le note, aggiungendo linee e prolungandone altre, sostituendo le parti corpose (teste) con quadrati di vari colori. In seguito le alterazioni diventano sempre più significative e il linguaggio musicale risulta sempre più astratto, ma conserva i valori originari delle note. L’artista ottiene un set di elementi primari, capaci di relazionarsi tra loro e con una forte identità visiva. Sovrappone e ruota di 180° due elementi primari dello stesso tipo, definendo uno nuovo set di elementi detti “complessi”, che acquisiscono anche un nuovo valore musicale. 

IL CODICE – Sezione 1

La ricerca artistica prende avvio dal codice musicale, che subisce una lunga serie di alterazioni. Inizialmente l’artista gioca con le note, aggiungendo linee e prolungandone altre, sostituendo le parti corpose (teste) con quadrati di vari colori. In seguito le alterazioni diventano sempre più significative e il linguaggio musicale risulta sempre più astratto, ma conserva i valori originari delle note. L’artista ottiene un set di elementi primari, capaci di relazionarsi tra loro e con una forte identità visiva. Sovrappone e ruota di 180° due elementi primari dello stesso tipo, definendo uno nuovo set di elementi detti “complessi”, che acquisiscono anche un nuovo valore musicale. 

LA STRUTTURA – Sezione 2

Per ordinare gli “elementi complessi” nello spazio e favorirne le relazioni, l’artista avvia lo studio delle strutture. L’idea di fondo è creare strutture a più livelli sovrapposti, corrispondenti alla sovrapposizione verticale dei suoni, propri della struttura armonica della musica. Degli spartiti di batteria considera solo le linee del pentagramma, ritagliate in modo da ottenere moduli utili. Sovrapposti su più livelli e ruotati con differenti angolazioni, i moduli creano la struttura definitiva. Ad ogni livello corrispondono “elementi complessi” di similare dimensione. Al livello più profondo appartengono elementi di piccole dimensioni, ai livelli superficiali elementi sempre più grandi. La composizione bidimensionale acquisisce un evidente carattere prospettico. Alla variazione delle dimensioni delle forme, corrisponde anche la variazione del valore musicale.

LA STRUTTURA – Sezione 2

Per ordinare gli “elementi complessi” nello spazio e favorirne le relazioni, l’artista avvia lo studio delle strutture. L’idea di fondo è creare strutture a più livelli sovrapposti, corrispondenti alla sovrapposizione verticale dei suoni, propri della struttura armonica della musica. Degli spartiti di batteria considera solo le linee del pentagramma, ritagliate in modo da ottenere moduli utili. Sovrapposti su più livelli e ruotati con differenti angolazioni, i moduli creano la struttura definitiva. Ad ogni livello corrispondono “elementi complessi” di similare dimensione. Al livello più profondo appartengono elementi di piccole dimensioni, ai livelli superficiali elementi sempre più grandi. La composizione bidimensionale acquisisce un evidente carattere prospettico. Alla variazione delle dimensioni delle forme, corrisponde anche la variazione del valore musicale.

LA STRUTTURA – Sezione 2

Per ordinare gli “elementi complessi” nello spazio e favorirne le relazioni, l’artista avvia lo studio delle strutture. L’idea di fondo è creare strutture a più livelli sovrapposti, corrispondenti alla sovrapposizione verticale dei suoni, propri della struttura armonica della musica. Degli spartiti di batteria considera solo le linee del pentagramma, ritagliate in modo da ottenere moduli utili. Sovrapposti su più livelli e ruotati con differenti angolazioni, i moduli creano la struttura definitiva. Ad ogni livello corrispondono “elementi complessi” di similare dimensione. Al livello più profondo appartengono elementi di piccole dimensioni, ai livelli superficiali elementi sempre più grandi. La composizione bidimensionale acquisisce un evidente carattere prospettico. Alla variazione delle dimensioni delle forme, corrisponde anche la variazione del valore musicale.

LA COMPOSIZIONE – Sezione 3

La composizione rappresenta il passaggio finale nella ricerca estetica del nuovo linguaggio e permette di ottenere l’opera visuale completa. Svolta la funzione di organizzare gli “elementi complessi” nello spazio, l’artista nasconde la struttura al fine di apprezzare tutte le interazioni che si creano tra i vari elementi dei diversi livelli. Ottiene intricate composizioni di “elementi complessi” fluttuanti. La tecnica utilizzata per la realizzazione delle opere è il “papier collé”, che garantisce un alto grado di fedeltà, difficilmente raggiungibile con le tecniche tradizionali.

LA COMPOSIZIONE – Sezione 3

La composizione rappresenta il passaggio finale nella ricerca estetica del nuovo linguaggio e permette di ottenere l’opera visuale completa. Svolta la funzione di organizzare gli “elementi complessi” nello spazio, l’artista nasconde la struttura al fine di apprezzare tutte le interazioni che si creano tra i vari elementi dei diversi livelli. Ottiene intricate composizioni di “elementi complessi” fluttuanti. La tecnica utilizzata per la realizzazione delle opere è il “papier collé”, che garantisce un alto grado di fedeltà, difficilmente raggiungibile con le tecniche tradizionali.

LA COMPOSIZIONE – Sezione 3

La composizione rappresenta il passaggio finale nella ricerca estetica del nuovo linguaggio e permette di ottenere l’opera visuale completa. Svolta la funzione di organizzare gli “elementi complessi” nello spazio, l’artista nasconde la struttura al fine di apprezzare tutte le interazioni che si creano tra i vari elementi dei diversi livelli. Ottiene intricate composizioni di “elementi complessi” fluttuanti. La tecnica utilizzata per la realizzazione delle opere è il “papier collé”, che garantisce un alto grado di fedeltà, difficilmente raggiungibile con le tecniche tradizionali.

LA COMPOSIZIONE – Sezione 3

La composizione rappresenta il passaggio finale nella ricerca estetica del nuovo linguaggio e permette di ottenere l’opera visuale completa. Svolta la funzione di organizzare gli “elementi complessi” nello spazio, l’artista nasconde la struttura al fine di apprezzare tutte le interazioni che si creano tra i vari elementi dei diversi livelli. Ottiene intricate composizioni di “elementi complessi” fluttuanti. La tecnica utilizzata per la realizzazione delle opere è il “papier collé”, che garantisce un alto grado di fedeltà, difficilmente raggiungibile con le tecniche tradizionali.

L'INTERAZIONE – Sezione 4

Parallelamente alla ricerca visuale, prende avvio la ricerca musicale. Intenzione dell’artista è ottenere nuova musica dalle composizioni visuali create. Le difficoltà di decodifica impongono l’ideazione di nuove forme visuali, che consentano di creare percorsi all’interno del quadro, traducibili in tracce musicali di tipo ritmico, utili per lo sviluppo di melodie sperimentali. 

FUNDAMENTALS – Sezione 5

Culmine della sperimentazione artistica: la ricerca visuale, documentata dalle quattro opere presenti in questa sezione, costituisce la mappa per la produzione musicale e coreutica, in una completa fusione e integrazione dei diversi linguaggi. La performance, registrata in DanceHaus di Susanna Beltrami a Milano, rappresenta la capacità di apprendimento di un organismo vivente: dall’opera d’arte visuale l’artista ricava le traiettorie che le danzatrici devono fedelmente percorrere a velocità differenti. Le traiettorie, riprodotte sul pavimento, sono sequenze di valori di durata musicale, utilizzate per comporre la colonna sonora originale e determinare gli spostamenti delle danzatrici, in una perfetta sincronia tra segno grafico, suono e movimento. 

FUNDAMENTALS – Sezione 5

Culmine della sperimentazione artistica: la ricerca visuale, documentata dalle quattro opere presenti in questa sezione, costituisce la mappa per la produzione musicale e coreutica, in una completa fusione e integrazione dei diversi linguaggi. La performance, registrata in DanceHaus di Susanna Beltrami a Milano, rappresenta la capacità di apprendimento di un organismo vivente: dall’opera d’arte visuale l’artista ricava le traiettorie che le danzatrici devono fedelmente percorrere a velocità differenti. Le traiettorie, riprodotte sul pavimento, sono sequenze di valori di durata musicale, utilizzate per comporre la colonna sonora originale e determinare gli spostamenti delle danzatrici, in una perfetta sincronia tra segno grafico, suono e movimento. 

FUNDAMENTALS – Sezione 5

Culmine della sperimentazione artistica: la ricerca visuale, documentata dalle quattro opere presenti in questa sezione, costituisce la mappa per la produzione musicale e coreutica, in una completa fusione e integrazione dei diversi linguaggi. La performance, registrata in DanceHaus di Susanna Beltrami a Milano, rappresenta la capacità di apprendimento di un organismo vivente: dall’opera d’arte visuale l’artista ricava le traiettorie che le danzatrici devono fedelmente percorrere a velocità differenti. Le traiettorie, riprodotte sul pavimento, sono sequenze di valori di durata musicale, utilizzate per comporre la colonna sonora originale e determinare gli spostamenti delle danzatrici, in una perfetta sincronia tra segno grafico, suono e movimento. 

FUNDAMENTALS – Sezione 5

Culmine della sperimentazione artistica: la ricerca visuale, documentata dalle quattro opere presenti in questa sezione, costituisce la mappa per la produzione musicale e coreutica, in una completa fusione e integrazione dei diversi linguaggi. La performance, registrata in DanceHaus di Susanna Beltrami a Milano, rappresenta la capacità di apprendimento di un organismo vivente: dall’opera d’arte visuale l’artista ricava le traiettorie che le danzatrici devono fedelmente percorrere a velocità differenti. Le traiettorie, riprodotte sul pavimento, sono sequenze di valori di durata musicale, utilizzate per comporre la colonna sonora originale e determinare gli spostamenti delle danzatrici, in una perfetta sincronia tra segno grafico, suono e movimento. 

FUNDAMENTALS – Sezione 5

Culmine della sperimentazione artistica: la ricerca visuale, documentata dalle quattro opere presenti in questa sezione, costituisce la mappa per la produzione musicale e coreutica, in una completa fusione e integrazione dei diversi linguaggi. La performance, registrata in DanceHaus di Susanna Beltrami a Milano, rappresenta la capacità di apprendimento di un organismo vivente: dall’opera d’arte visuale l’artista ricava le traiettorie che le danzatrici devono fedelmente percorrere a velocità differenti. Le traiettorie, riprodotte sul pavimento, sono sequenze di valori di durata musicale, utilizzate per comporre la colonna sonora originale e determinare gli spostamenti delle danzatrici, in una perfetta sincronia tra segno grafico, suono e movimento.